Cronaca della 74a giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Presente delegazione di Tecnici della Prevenzione

Delegazione TdP di Roma Thomas Turay - Vincenzo Di Nucci - presidente nazionale ANMIL Emidio Deandri e Danilo di Terlizzi – sala Giulio Cesare Campidoglio Roma

All’importante appuntamento della 74ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro una delegazione ufficiale dell'Ordine TSRM-PSTRP di Roma e Provincia, formata  dai Tecnici della Prevenzione Vincenzo Di Nucci, vicepresidente dell’ordine con delega al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Danilo di Terlizzi e Thomas Turay, rispettivamente vice presidente e consigliere - responsabile della comunicazione della commissione d’albo dei Tecnici della Prevenzione, ha partecipato alla cerimonia svoltasi presso la prestigiosissima sala Giulio Cesare del Campiglio in Roma.

 

Dopo l’inno nazionale e il minuto di silenzio in ricordo delle vittime la giornata è proseguita con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si è sempre distinto per la vicinanza alla comunità degli infortunati e al tema della tutela del lavoro in tutte le sue forme. Nel suo messaggio il presidente ha sottolineato che questo giorno non è solo quello dedicato alla riflessione e al ricordo, ma è anche il giorno per assumere un rinnovato impegno. Un impegno Costituzionale prioritario per la Repubblica che pone al centro delle questioni la dignità umana.

Spirito più che condiviso dalla comunità professionale dei Tecnici della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro e che si ritrova pienamente nel messaggio inviato al presidente Emilio Deandri, proprio per questa occasione, dalla presidente di commissione d'albo Martina Balzarotti e del presidente dell’Ordine Andrea Lenza.

Di seguito le parole dei membri presenti all'evento.

Vincenzo Di Nucci

Delegazione TdP Roma Vincenzo Di Nucci e Danilo Di Terlizzi a colloquio con il Sen Tino Magni Presidente Commissione parlamentare sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro – sala Giulio Cesare Campidoglio Roma

- "Quelli di noi, come il sottoscritto, che hanno dedicato la loro occupazione quotidiana alla tutela delle condizioni in cui operano i lavoratori italiani sanno bene che questa è l’occasione per razionalizzare le forti emozioni che suscitano le morti e le ferite provocate dalla mancata prevenzione"

"Siamo consapevoli che occorre andare oltre il piano emotivo, sentimentale e raccogliere fino in fondo l’invito del Presidente Mattarella per tradurlo in azioni politiche e operazioni concrete che possano incidere nella realtà concreta di tutti coloro che escono di casa per andare al lavoro. In questa prospettiva assumono un senso diverso le interlocuzioni avute con il presidente dell’ANMIL Emidio Deadri, con il direttore regionale del Lazio dell’INAIL Domenico Princigalli e con il senatore Tino Magni presidente della commissione parlamentare sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con tutti loro abbiamo assunto l’impegno di incontrarci presto per farli partecipi delle nostre riflessioni e proposte.

Sentendo la testimonianza di infortunati, come quella odierna di Emanuele, si rafforza sempre più in noi la convinzione che prima delle altre azioni occorre investire in prevenzione. Da tempo indichiamo una via quella della preparazione, della competenza in specie dei professionisti che offrono i loro servizi al sistema delle imprese e ai lavoratori. Non si può fermare lo tsunami delle valutazioni del rischio ridicole e grottesche con la sola vigilanza, non si può porre riparo alo sterminato e illimitato dispendio di risorse dovuto ad una formazione che spesso è truffaldina, ingannevole e ciarlona con la sola opera del controllo.

La disparità delle forze in campo è evidente e solo chi non vuol vedere continua a suonare lo stesso motivetto. Sappiamo bene che dietro a tutto questo ci sono enormi interessi economici, che sono nati migliaia e migliaia di pseudo-consulenti. Ma se veramente vogliamo affrontare il problema alla radice è ora di porvi rimedio e affermare che non tutti possono occuparsi di questo delicato compito. Noi affermiamo con ancor più forza e convinzione che è arrivato il momento di cambiare la norma e porre un freno. Così come per l’articolo 39 del D.Lgs. 81/08 abbiamo stabilito che per svolgere la funzione di medico competente occorre una precisa e puntuale preparazione: la specializzazione in medicina del lavoro, occorre modificare l’articolo 32 e stabilire che possono fare il responsabile del servizio di prevenzione o l’addetto al servizio di prevenzione solo i professionisti appositamente preparati e riconosciuti con il loro ordine come i sono I tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro".

Delegazione TdP Roma Thomas Turay - Vincenzo Di Nucci e Danilo di Terlizzi – Lupa Capitolina - Campidoglio Roma

Danilo Di Terlizzi - "Vivere, un diritto. Il lavoro sicuro, un dovere."

"Al termine di questa giornata ricca di riflessioni riferite alla tutela delle vittime del lavoro e delle loro famiglie, registriamo la concentrazione degli esponenti delle istituzioni presenti nel mettere in atto azioni di repressione atte a incrementare gli obblighi da parte delle imprese, già in balia di un sistema molto complicato."

Dal mio punto di vista, è invece necessario concentrare tutti i nostri sforzi sul garantire alle imprese e ai lavoratori un sistema di tutela che parta da chi deve dare l'essenziale supporto iniziale nel definire le corrette misure di prevenzione e protezione da applicare sul luogo di lavoro, ovvero il consulente, il docente o il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. A mio parere, quindi, avendo un ruolo centrale nel garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, deve essere un professionista competente e capace. Per questo, partendo dalla modifica dell'attuale norma che permette a chiunque possegga un qualsiasi diploma di scuola superiore di ricoprire tale incarico, richiedendo una formazione specifica, come una laurea in Tecnici della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, non solo si aumenterebbe la professionalità del settore, ma contribuirebbe anche a una maggiore consapevolezza da parte di imprenditori e lavoratori. In questo modo, si potrebbe creare una cultura della sicurezza che, a lungo termine, ridurrebbe gli incidenti sul lavoro e tutelerebbe le vite.

Promuovere una visione integrata della sicurezza, che unisca competenza, responsabilità e prevenzione, è fondamentale per garantire un ambiente lavorativo sano e sicuro. La sfida è grande, ma la consapevolezza e l'azione condivisa possono fare la differenza."

 

Thomas Turay - "Andare oltre il sensazionalismo degli eventi. Non basta legiferare sotto spinte emozionali ma bisogna analizzare concretamente i reali bisogni di tutela dei lavoratori del paese"

"Sebbene quotidianamente veniamo a contatto con i fenomeni di insicurezza, giornate come quelle odierne, oltre a suscitare particolari emozioni in noi professionisti del settore, offrono spunti riflessivi che trovano origine nella medesima causa; l'inefficacia delle scelte politiche e decisionali circa la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Unendomi a quanto dichiarato dai colleghi Di Terlizzi  e Di Nucci, che si sono focalizzati sull'impianto normativo che ha permesso la liberalizzazione del mercato dei soggetti deputati a tutelare la sicurezza, nonché la vita delle imprese e dei lavoratori (consulenti/formatori ecc..), vorrei porre l'attenzione sull'ingente quantità di norme emanate negli ultimi 30 anni (quasi sempre a seguito di grandi eventi infortunistici, nonché morti plurime) e il loro "dubbioso" effetto riducente sugli infortuni.

La quota di decessi avvenuti nei luoghi di lavoro si attesta stabilmente sulle 3 die, ma analizzando i precetti normativi susseguitisi nel tempo, poche di queste hanno un contenuto prevenzionistico tale da invertire la rotta. Al contrario, i Dipartimenti di Prevenzione delle Asl sono sempre più depauperati delle risorse umane ed economiche, il sistema dei controlli viene deprofessionalizzato e alimentato dalla "logica dei numeri",  il SINP è tutt'ora "in lavorazione" nonostante i 16 anni di attesa, e la reale qualificazione delle imprese, di cui all'art.27 del Testo Unico, vede sfumare le proprie ambizioni nell'attuale sistema della "Patente a Punti".

Siamo soddisfatti dell'apertura al dialogo; in particolar modo della piena condivisione delle nostre idee, quali Tecnici della Prevenzione, con la compagine politica nazionale rappresentata in tale occasione dal Presidente della Commissione Parlamentare sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro Senatore Tino Magni, nonché dai rappresentanti locali e nazionali dell'INAIL".

 

Leggi il comunicato dei presidenti Balzarotti e Lenza al seguente link: Lettera Ordine TSRM e PSTRP per Giornata Nazionale ANMIL 13.10.2024

 

Leggi la notizia al seguenti link: https://www.xn--vocesanit-y1a.it/sicurezza-sul-lavoro-formazione-e-consapevolezza-per-un-futuro-lavorativo-piu-sicuro/