Una scuola nazionale specifica, che partirà dal prossimo autunno, dedicata all’implementazione dell’uso dei droni nel lavoro dei Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di lavoro. È una delle novità emerse nel corso dell’evento “Uso dei droni (UAS) nelle ispezioni: le nuove tecnologie nelle attività di vigilanza e controllo” che si è svolto il 24 giugno online in collaborazione con la CdA dei TPALL di Parma e patrocinato dalla Federazione nazionale Ordini TSRM e PSTRP. A moderare l’evento il Dott. Franco Anelli, Presidente CdA TPALL Parma, e il Dott. Vincenzo Di Nucci, Presidente CdA TPALL Roma.
«È stato una grande sforzo organizzativo – racconta DI Nucci – che abbiamo fortissimamente voluto. Abbiamo coinvolto altre dieci CdA oltre a Roma e Parma. Abbiamo avuto più di 290 iscritti al corso e una media di 240 partecipanti. I contenuti del corso sono stati presentati con un taglio multidisciplinare e sotto diversi punti di vista: regolamenti, casi concreti, aspetti giuridici. Siamo davvero molto soddisfatti».
Nel corso dell’evento è stata annunciata la nascita di una nuova Società scientifica nazionale dei Tecnici della Prevenzione denominata SITeP - Società Italiana Tecnici Prevenzione.
«L’evento si è svolto in un giorno particolare, il 24 giugno, in cui ricorreva la festività di San Giovanni Battista. È stato un santo ‘precursore’ e siamo particolarmente legati, perché anche noi abbiamo il compito di prevenire», aggiunge Di Nucci.
L’evento guardava al futuro della professione dei TPALL, un futuro che vedrà la tecnologia sempre più al centro dell’attività lavorativa. «All’inizio abbiamo pensato di presentare il corso con uno sguardo al 2050 – spiega Di Nucci -. L’uso dei droni oggi sembra fantascienza. Ma siamo all’alba di una nuova rivoluzione che interessa il mondo dei Tecnici della prevenzione e non solo. Immaginate che dalla storia dell’evoluzione umana siamo passati dall’uso della tecnologia di base, degli utensili manuali da parte dei nostri antenati, all’uso dell’energia dell’acqua, del vapore e poi quella elettrica. Oggi siamo all’alba di una rivoluzione globale. Sinora l’evoluzione della tecnologia è sempre stata “a togliere”, oggi invece inizia una tecnologia “ad aggiungere”. Cambiano gli approcci, cambiano i livelli di rischio. Il ‘pane quotidiano’ del futuro sarà un’enorme esplosione di dati a disposizione: facendo volare un drone recuperiamo immagini con vari tipi di sensori: telecamera ottica, a infrarossi, multiscanner. Dobbiamo aggiornarci per poter sfruttare appieno queste nuove tecnologie».