Siamo nel pieno della così detta “seconda ondata” con ospedali al collasso e, a prescindere al colore della
propria regione, si consiglia vivamente di ridurre al minimo le uscite e lì dove possibile curarsi a
domicilio.
Ormai è quasi un anno che si parla di questo virus e nell’ osservare gli sviluppi nei contagi è emerso che
oltre ai classici sintomi che presenta (febbre, tosse secca, dolori muscolari) sono stati focalizzati altri
segni importanti a livello cutaneo come vescicole, eruzioni maculo papillari, lesioni vascolitiche e geloni
o lesione “dito covid”.
Si tratterebbe di manifestazioni cutanee come segno della patologia che può essere iniziale unico o come
manifestazione asintomatica del corona virus .
Una cosa sola molto importante accomuna questi “segni” interessano tutti il microcircolo.
Questo articolo vuole essere trasversale poiché COVID e microcircolo interessano tutti gli specialisti
sanitari ma anche la terapia di cui andremo a parlare.
Il microcircolo è il sistema più esteso di tutto l’organismo (se si stendesse occuperebbe 2 campi da calcio)
accomuna tutti gli organi e interessa tutti i settori medici e sanitari. E’ formato da arteriole venule capillari
linfatici e dotti di raccolta stiamo parlano di vasi che hanno un diametro di 200 micron.
Il sangue ossigenato viene trasportato dalle arteriole ai capillari per poi arrivare nelle venule. La
principale funzione del microcircolo è quella di trasportare ossigeno e di rimuovere anidride carbonica.
Regola il flusso sanguigno e la perfusione tissutale.
Le alterazioni de microcircolo sono alla base della sclerosi dei tessuti o degli organi.
Sono circa da 70 e 90 bilioni le cellule che hanno bisogno di essere nutrite e che devono eliminare gli
scarti; se in questo ambito si presentano dei cambiamenti (dei disturbi) della microcircolazione in tempi
più o meno lunghi si svilupperanno delle patologie dato che il corpo non sarà più in grado di compensare
determinate situazioni e a causa di interferenze nei processi regolatori.
Il sangue scorrendo all’ interno di vasi sanguigni sempre più sottili, arriva a tutti gli organi per poi
incanalarsi nuovamente in vasi di lume crescente che costituiscono il flusso di ritorno. A livello
capillare si trova la parte adibita allo scambio metabolico tra sangue e cellule corporee. Nella parte
iniziale dei capillari lunghi circa 1 mm ha luogo il rilascio a pressione di acqua nei tessuti , la quale
veicola principi nutritivi dal plasma sanguigno verso le cellule. Nel tratto finale dei capillari l’acqua
penetra invece dai tessuti nei capillari stessi portando con sé gli scarti metabolici affinché vengano
eliminati. L’ossigeno necessario ai processi di combustione nelle cellule giunge ai tessuti grazie alla
diffusione dei globuli rossi. Contemporaneamente questi vengono caricati di ossido di carbonio
successivamente eliminato attraverso i polmoni. L’efficienza degli organi e dell’organismo in generale
dipende dalla capacità degli organi di adattare l’irrorazione sanguigna nei propri tessuti alle necessità
metaboliche che man mano si presentano; in pratica grazie alla regolazione della circolazione del sangue.
Questa ha luogo alle variazioni ritmiche del lume dei piccolissimi vasi sanguigni collegati in entrata o in
uscita alla rete capillare. La regolazione dell’irrorazione sanguigna avviene in base alle necessità
metaboliche che variano a seconda dello stato di riposo o di attività dei tessuti organici.
Se la regolazione è inefficiente o disturbata la funzione organica sarà ridotta fino ad essere
patologicamente alterata.
In questo caso può essere utile la terapia fisica vasale in quanto determina la stimolazione bioritmica dei
processi di regolazione dell’irrorazione sanguigna.
Nell’ ambito dei campi magnetici pulsati ultradeboli, sono state portate avanti ricerche più specifiche in
modo che il segnale attivi la sua vasomozione (il bioritmo vasomotorio).
Grazie a determinate modulazioni bioritmiche anche i vasi sanguigni circostanti leggermente più grandi
vengono influenzati in modo sinergico.
Composto da un dispositivo di controllo, una stuoia per il trattamento di tutto il corpo, una fascia e uno
spot per i trattamenti localizzati, questo tipo di terapia può essere utilizzato dal professionista(ma non
operatore dipendente) o dal paziente a domicilio. Può essere usata da soggetti con peace maker. Viene
applicata nella gestione delle lesioni cutanee, patologie muscolo-scheletriche.
Una migliore microcircolazione del sangue favorisce i processi di guarigione.
Come la vitamina C, la lattoferrina, etc, la terapia fisica vasale può essere d’ausilio come prevenzione sia
come trattamento complementare nel processo riabilitativo. GM
Si ringrazia Carlo Cecoli per il supporto tecnico