La Presidente della Commissione d’Albo nazionale dei Logopedisti Tiziana Rossetto risponde alle domande della CdA di Roma e Provincia: «La CdA nazionale ha il compito di lavorare in sinergia con la Federazione per le politiche di iniziativa che interessino a livello trasversale tutti i Professionisti, dalla Formazione universitaria, alla valorizzazione delle Competenze specialistiche»
Con l’elezione della Commissione d’Albo Nazionale dei Logopedisti, avvenuta lo scorso settembre, si è completata la riforma ordinistica prevista dalla Legge 3 gennaio 2018. Infatti, dopo l’elezione nel novembre 2019 delle CdA provinciali, soltanto con il Decreto Ministeriale del 14 luglio 2020 è stato possibile indire le elezioni di quell’Organo indispensabile per esprimere le politiche nazionali di ciascuna professione sanitaria.
La CdA Nazionale dei Logopedisti è un organismo che delineerà il nuovo percorso istituzionale della Professione e sta già operando con un fruttuoso lavoro di squadra, in sinergia con le Cda territoriali. Collabora inoltre con le associazioni tecnico scientifiche di Logopedia, riconosciute con apposito decreto del Ministero della Salute, per sostenere e implementare la ricerca in ambito logopedico.
La CdA Nazionale dei Logopedisti opera in stretta collaborazione con il Comitato Centrale della Federazione nazionale ordini dei TSRM PSTRP e, da quando è stata eletta, sta proseguendo l’esperienza maturata precedentemente dalla Associazioni Maggiormente Rappresentative (la FLI per i logopedisti), a cui era stato attribuito questo ruolo nei due anni di vacanza di tale Organo.
Alla luce di queste novità, abbiamo intervistato Tiziana Rossetto, per diversi anni Presidente della FLI, che ora troviamo nella nuova veste di Presidente della CdA Nazionale dei Logopedisti.
La CdA dei Logopedisti di Roma e Provincia, certa dell’ottimo lavoro che sta svolgendo la CdA nazionale, condivide con essa l’obiettivo comune che gli Ordini ed i rispettivi Albi diventino un centro di servizi per il Professionista, ma anche un riferimento per i cittadini e gli assistiti affinché si sentano garantiti e tutelati da questi organismi.
Presidente Rossetto, prima di inquadrare la Cda nazionale ci può illustrare quali sono le azioni in programma atte al potenziamento della riabilitazione territoriale per fronteggiare la pandemia da Covid-19?
«Il Decreto Rilancio, nella parte che riguarda la Sanità, opera una svolta importante in termini di risorse finanziarie ma non solo, collocando dopo tanti anni al centro del sistema la Sanità territoriale e l'assistenza domiciliare integrata. Questo Decreto autorizza le Regioni ad adottare piani di potenziamento e di riorganizzazione della rete assistenziale territoriale. Devono così aumentare le attività di assistenza domiciliare integrata per il monitoraggio e la cura non solo dei malati Covid in isolamento domiciliare, ma anche per le persone con malattie croniche, per quelle non autosufficienti, per quelle con disturbi mentali e per coloro i quali si trovano in una situazione di fragilità. Per la Professione del Logopedista questo decreto offre la possibilità di segnalare alcuni punti importanti per il miglioramento dei nostri servizi e per una maggiore tutela dei bisogni dei propri assistiti, soprattutto dopo l’esperienza vissuta di questa emergenza sanitaria da Covid-19 che impone a tutti noi Cittadini e Professionisti, ma anche Decisori, rapidi cambiamenti per la nostra vita».
Quale ruolo svolge il Logopedista nel Sistema Salute?
«L’evoluzione demografica ed epidemiologica nella popolazione in Italia come in Europa, unitamente ai dati della ricerca scientifica e di efficacia, hanno profondamente cambiando il ruolo del Logopedista nel percorso di cura dei pazienti con grave disabilità sia acuta che cronica. Il Logopedista interviene sui bisogni di salute durante tutto l’arco della vita della persona, è responsabile della valutazione e degli interventi di cura dei disturbi comunicativi e cognitivo-linguistici e delle funzioni orali in particolare la Disfagia, quest’ultima molto frequente in area critica neonatale e adulta, nelle malattie neurodegenerative e nella popolazione anziana».
E nell’area delle malattie croniche e neurodegenerative?
«Alcuni dati epidemiologici evidenziano come l’intervento del Logopedista sia richiesto in ambiti di maggior complessità. Nell’ambito della cronicità e nelle malattie neurodegenerative la malattia di Parkinson, che colpisce l’1-2% della popolazione sopra i 60 anni e il 3-5% della popolazione, questi pazienti presentano disfagia e disartria con conseguente necessità di valutazione funzionale e riabilitazione da parte del logopedista come previsto dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità ed in modo applicativo da molti PDTA regionali. Anche per le Demenze come indicato nelle Linee di Indirizzo Nazionale sui Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA), il Logopedista viene indicato tra le figure professionali indispensabili per rispondere ai bisogni di cura in tutta l’evoluzione della malattia. Nel piano di potenziamento presentato lo scorso maggio per la Professione al Presidente della FNO portavoce presso le istituzioni preposte, alcuni punti che intendiamo perseguire: potenziamento dell’integrazione di Cure Primarie e Servizi Sociali per una adeguata rete domiciliare che preveda il pieno inserimento della logopedia a garantire efficace continuità assistenziale e gestione della cronicità; snellimento della burocrazia e riduzione dei tempi di risposta dei servizi con nuovi modelli organizzativi basati sulla gestione professionale, responsabilità e autonomia del Professionista Sanitario; avanzamento e miglioramento dell’accessibilità ai servizi e agli interventi di Logopedia alla popolazione, favorendo processi di accreditamento con elevati standard di qualità con il Servizio Sanitario Regionale».
Presidente Rossetto, quale è il mandato ed il ruolo della Cda Nazionale?
«L’elezione della Commissione Nazionale permetterà di compiere il mandato istituzionale e di dare il proprio concorso alle autorità centrali nell’attuazione e nei provvedimenti che riguardino la Professione. La Commissione è un organismo che rappresenta a livello esponenziale la Professione e si rapporterà con le Istituzioni nazionali ed europee. Avrà il compito di lavorare in sinergia con la Federazione per le politiche di iniziativa che interessino a livello trasversale tutti i Professionisti, dalla Formazione universitaria, alla valorizzazione delle Competenze specialistiche, alla gestione del rischio clinico per poi focalizzare i temi più specifici delle Professione del Logopedista».
Dal momento del vostro insediamento quali azioni sono state intraprese?
«L’elezione della Commissione Nazionale è avvenuta in maniera molto sfasata rispetto alle CdA territoriali, ma fortunatamente nel periodo vacante vi è sempre stata grande collaborazione per rimanere aggiornati sulle varie realtà degli Ordini. Siamo partiti da un programma presentato alla comunità, rispettoso del mandato istituzionale, dove sono state individuate le priorità, poi divise in macro-aree quali Formazione universitaria, ECM, area giuridico legale, libera professione, etica e deontologia, rapporti istituzionali regionali. Dopo il nostro insediamento abbiamo organizzato un lavoro in rete creando focus group con referenti dedicati a questi temi coinvolgendo le CdA degli Ordini provinciali e interprovinciali».
Quali sono i rapporti con le Commissioni di Albo territoriali?
«La creazione dei referenti regionali per ogni macro-area sta già dimostrando la sua efficacia nel piano organizzativo, infatti si sta creando un senso di appartenenza dove l’insieme è più delle singole parti. Tutti concorrono a migliorare l’organizzazione ed il risultato finale. Un ottimo esempio è stato il lavoro del gruppo sul Fabbisogno Formativo atto a determinare la razionalizzazione del numero dei laureati annuale. La complessa operazione di mettere assieme attori diversi quali Regioni, Ministero della Salute, Università, rappresentanti degli Ordini è stata governata con impegno e soddisfazione condivisa».