Le persone che si riprendono dai ricoveri ospedalieri dovuti a COVID-19 possono avere un'ampia varietà di esigenze di riabilitazione a breve e lungo termine. Dalla Riabilitazione Comunitaria ai setting di terapia intensiva, ecco quello che c’è da sapere
Alla luce dell’attuale emergenza globale da Covid-19, sono sempre più i Terapisti Occupazionali che si trovano a lavorare con pazienti con esiti da Covid-19. Anche nel nostro paese molti colleghi si confrontano con tali problematiche. A questo riguardo vorremmo segnalarvi la traduzione in italiano fatta da SITO, in associazione con ASE Ticino, del documento redatto dal Royal College of Occupational Therapists "A quick guide for occupational therapists: rehabilitation for people recovering from COVID-19".
Tale documento, in questo periodo in cui gli esiti in persone in fase di recupero da Sars-Cov-2 stanno emergendo, può essere utilizzato per pianificare e strutturare un’appropriata presa in carico in Terapia Occupazionale. «I terapisti occupazionali e gli altri professionisti della salute - si legge nella Guida - stanno osservando una varietà di deficit respiratori, muscoloscheletrici, neurologici e psicologici negli individui che hanno ricevuto cure ospedaliere a causa del virus. Ciò significa che man mano che le persone verranno dimesse dall’ospedale, in unione con quanti stanno trascorrendo la convalescenza al domicilio, il numero di persone che richiederà trattamenti riabilitativi sarà sicuramente in rapida crescita».
Le persone che si riprendono dai ricoveri ospedalieri dovuti a Covid-19 possono avere un'ampia varietà di esigenze di riabilitazione a breve e lungo termine. Nella Guida del Royal College si parla di Riabilitazione del paziente a seguito della dimissione da un reparto acuto o terapia intensiva, di Riabilitazione Comunitaria, dei setting di terapia intensiva.
Riportiamo di seguito il link al documento: clicca qui