I cardini del Benessere e della Salute Mentale: dal blocco all’autonomia

I cardini del Benessere e della Salute Mentale: dal blocco all’autonomia

Viaggio all’interno del concetto di Recovery in Salute Mentale: la possibilità dei soggetti con patologia psichiatrica di conoscere le difficoltà correlate al disagio, acquisire gli strumenti che ne permettono la gestione e condurre un percorso che ha come obiettivo cardine l’Autonomia e il Benessere clinico, soggettivo, sociale e funzionale

A cosa facciamo riferimento quando parliamo di salute e benessere? Come è cambiato l’approccio alla Salute Mentale?  Cominciamo a comprenderne i punti chiave all’interno di questo articolo, aprendoci ad un tema ricco di variabili e spunti di riflessione.

Nel corso degli anni abbiamo assistito all’abbandono della considerazione “dell’assenza di malattia” come unico elemento chiave per la costruzione della Salute, a favore fortunatamente di una sempre più grande consapevolezza delle numerose variabili e della multifattorialità da “prendere in carico” nella costruzione del concetto stesso di salute. 

LA SALUTE MENTALE

Quando si parla di salute si fa riferimento alla presenza di benessere e percezione di soddisfazione in ciascuna area della vita dell’individuo: personale, affettiva, sociale, lavorativa. Ma se volessimo scendere ancora più nel dettaglio, all’interno del binomio “Salute Mentale” cosa ci troveremmo? Non potremmo prescindere da alcuni elementi, variabili che l’OMS individua nei seguenti punti:

  • L’atteggiamento verso sé stessi caratterizzato dalla presenza di autostima positiva, di un’opinione personale di valore, dal rispetto di sé in unione all’effettiva possibilità di compiere delle scelte, dunque Autodeterminarsi e percepire la propria Autoefficacia;

  • La presenza di obiettivi personali e la percezione di una prospettiva futura positiva in linea con il proprio scopo di vita;
  • La possibilità di stringere rapporti con gli altri, di sentirsi rispettati e appartenenti ad un contesto, in cui si può riporre fiducia e non si è vittima di violenze di alcun tipo;
  • Avere la possibilità di soddisfare in maniera efficace i propri bisogni primari oltre il mero senso di sopravvivenza;
  • Svolgere attività percepite come gratificanti e scelte individualmente nel rispetto della libertà personale;
  • Avere la capacità e la possibilità di approcciarsi alle sfide e ai momenti di difficoltà con fiducia, sfruttando la propria Resilienza, le abilità di tolleranza alla frustrazione e al cambiamento, le proprie risorse per far fronte allo stress e ricostruire costantemente il proprio equilibrio;

Questi elementi permettono complessivamente di condurre la propria vita in autonomia, in qualità di parte attiva di un percorso all’interno del quale si ha il controllo; ci si percepisce efficaci e si compiono scelte in linea con i propri bisogni, con la propria volontà e con le attribuzioni di priorità personali.

IL CONCETTO DI RECOVERY

Se questo rappresenta la premessa nella più ampia considerazione del concetto di Salute, è in quest’ottica che deve essere rivolta l’attenzione di chi intraprende un percorso di Salute Mentale e di chi ne è “bussola”. Il concetto di Recovery in Salute Mentale, per esempio, si colloca proprio all’interno di questo approccio, rappresentando la possibilità dei soggetti con patologia psichiatrica di conoscere le difficoltà correlate al disagio, acquisire gli strumenti che ne permettono la gestione e condurre un percorso che ha come obiettivo cardine l’Autonomia e il Benessere clinico, soggettivo, sociale e funzionale. 

Il concetto di Recovery secondo Prochaska (1992) può essere rappresentato proprio come un processo, un percorso in cui l’individuo attraversa più fasi passando da una fase di blocco e negazione del bisogno di aiuto, alla fase ultima di raggiungimento del massimo livello di autonomia personale. Nello specifico alla fase iniziale di minimizzazione del problema o deresponsabilizzazione rispetto alle possibilità di cambiamento, sussegue la fase di consapevolezza del problema e considerazione della sua risolvibilità. Successivamente l’individuo passerà al reclutamento delle proprie risorse che saranno la base della costruzione di un piano d’azione che, realizzato nella pratica, rappresenterà la strada verso il raggiungimento dei propri obiettivi e la conseguente riduzione delle complicazioni correlate al concetto di disabilità. 

Che cosa intendiamo allora quando parliamo di Disabilità? Affronteremo questo argomento nel prossimo articolo che verrà pubblicato dalla Commissione d’Albo dei Tecnici delle Riabilitazione Psichiatrica di Roma.