A seguito del DPCM dell’8 Marzo 2020 e alla dichiarazione dello stato di pandemia, tutti i cittadini e tutti i professionisti si sono ritrovati in un’improvvisa situazione di straordinarietà.
In linea con quanto indicato dai vari DPCM non è stata prevista la sospensione delle attività sanitarie, incluse quelle logopediche.
Il Logopedista, per responsabilità etica e deontologica, nei casi in cui fosse possibile differire ha comunque scelto di interrompere la propria attività per limitare la diffusione del contagio e tutelare la collettività. Ha inoltre aumentato la capacità di resilienza, fronteggiando le difficoltà e adattandosi efficacemente ad una nuova pratica clinica: l’intervento in Area Critica per i casi non derogabili e la riabilitazione a distanza per i casi derogabili (Documento condiviso Ordine e Cda - Indicazioni e Raccomandazioni).
INTERVENTI IN AREA CRITICA
In Area Critica, all'interno delle terapie intensive e sub-intensive, c'è stato un aumento della richiesta d'intervento logopedico per la riabilitazione dei pazienti colpiti da Covid19 con quadri di disfagia, disfonia e deficit riguardanti il versante cognitivo – linguistico. L'obiettivo riabilitativo primario, in questo caso, consiste nel ripristino di funzioni essenziali come quelle pneumo - fonica, deglutitoria e comunicativa, minate da procedure di intubazione, estubazione, tracheostomia e dall'isolamento. Inoltre, in questi casi di inderogabilità, numerosi sono stati i colleghi che hanno proseguito in prima linea anche nella fase 1 nei reparti di riabilitazione neuromotoria, nelle RSA e in tutte le strutture territoriali sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali.
LA RIABILITAZIONE A DISTANZA
La riabilitazione a distanza, definita teleriabilitazione dall’ASHA ((American Telemedicine Association, 2010) invece, seppur facilmente attuabile grazie alle numerose piattaforme già esistenti, ha previsto una grande capacità di rimodulazione del lavoro a cui si era abituati.
Indispensabili sono risultate le capacità di flessibilità e di problem solving del Logopedista per superare le difficoltà a cui questo diverso sistema lavorativo lo ha posto davanti. Per il pieno rispetto dei criteri di adeguatezza della prestazione si raccomandano le Indicazioni per l’attività a distanza del logopedista
In questa nuova modalità di presa in carico, il Logopedista ha dovuto inoltre intensificare la sua attività di counselling al fine di supportare e rafforzare l’alleanza con il caregiver.
L'ASHA riconosce che la pandemia da Covid19 non ha precedenti e richiede misure uniche e, in questo caso, la teleriabilitazione si è dimostrata un utile strumento perché ha evitato l’interruzione di numerosi trattamenti e ha consolidato l’alleanza terapeutica rinforzando il rapporto di fiducia tra logopedista, paziente e caregiver. Tuttavia il raggiungimento dell’obiettivo terapeutico è reso maggiormente difficoltoso dalla mancanza di aspetti fondamentali dell’interazione sociale e dello scambio comunicativo. Inoltre un documento ASHA aggiornato al 6 maggio (Considerations for Speech, Language, and Cognitive Assessment via Telepractice, 2020) fornisce alcune indicazioni per i logopedisti che conducono valutazioni del linguaggio tramite teleriabilitazione. Per poter garantire che la valutazione a distanza sia equivalente alla valutazione in presenza, il Logopedista dovrebbe identificare i pazienti idonei ai servizi di valutazione e intervento tramite la teleriabilitazione, selezionare e utilizzare strumenti di valutazione appropriati per la tecnologia e che tengono conto delle variabili del paziente e del disturbo.
Ora nella Fase 2, si viene a ridefinire il concetto di derogabilità delle prestazioni e la modalità di presa in carico: la responsabilità di tale scelta ricade sul Logopedista che meglio conosce il paziente e le sue necessità, in accordo con l’equipe riabilitativa dove presente.
LE MISURE DI PROTEZIONE
Una nuova attenzione dovrà avere il Logopedista nel sanificare gli ambienti, nell’indossare i DPI necessari e nel far rispettare le indicazioni per la prevenzione del contagio ai propri pazienti e ai caregiver. Attenzioni che presto diventeranno nuove abitudini. Va però considerato il fatto che queste nuove pratiche e procedure provocheranno un inevitabile aumento dei costi delle prestazioni erogate.
La grande sfida per i Logopedisti sarà capire come utilizzare i dispositivi, ad esempio la mascherina, tenendo conto di alcune peculiarità del lavoro (la comprensione delle espressioni facciali, l’osservazione dei movimenti della bocca, la lettura del labiale, l’analisi della qualità della voce, ecc.). Si rimanda dunque alle Linee di indirizzo e raccomandazioni per l’attività del logopedista ai tempi del Covid-19 in cui si afferma di valutare attentamente il setting preferibile per ogni situazione: in presenza con mascherina o da remoto senza mascherina, eventualmente combinando le due modalità e diversificando le attività a seconda della modalità.
In questo momento di difficoltà, la CdA dei Logopedisti si è attivata per tutelare e supportare, quanto più possibile, i professionisti che svolgono l'attività privata.
In base ai dati del questionario inviato agli iscritti tramite mail, distribuiremo mascherine FFP2 donate dal Ministero della Salute/Protezione Civile con priorità ai liberi professionisti.
Tuttavia, attraverso il progetto aiutaci ad aiutarti continueremo a vigilare e, se necessario, agire anche per tutti gli altri ambiti di pratica professionale (area critica, ospedali, territorio, etc) sollecitando le strutture sanitarie e i datori di lavoro a fornire adeguati DPI ai propri dipendenti e ricevendo le tue segnalazioni di eventuali inadempienze alla mail della CdA cda.l@tsrmpstrproma.it.
Infine, proseguiremo la fruttuosa collaborazione nata con Federazione Logopedisti Italiani, che ha portato alla redazione dei vari documenti condivisi, indicando le linee guida più consone a tutti gli ambiti professionali durante l'emergenza.
Insieme riprenderemo la nostra routine di sempre forti di questa esperienza ed arricchiti di nuove modalità e strumenti.