La CdA Assistenti Sanitari è lieta di presentarvi una serie di interviste con validi colleghi, per mettere in luce e condividere le loro esperienze e competenze.
La nostra prima intervista è stata realizzata con la Dott.ssa Franca Spadone, Assistente Sanitaria presso l’ASL Roma 4. La Dott.ssa Spadone si è distinta per la sua passione e dedizione, contribuendo significativamente alla nostra missione di prevenzione, promozione ed educazione alla salute.
1. Potresti iniziare presentandoti e descrivendo il tuo ruolo specifico all’interno del Servizio in cui lavori?
Buongiorno,
mi chiamo Franca Spadone e sono Assistente Sanitaria dal 1989. Mi sono affacciata nel mondo del lavoro come Infermiera Professionale nel 1983 ma un giorno, durante il mio servizio presso un ambulatorio di cardiologia, trovai un libro sull’Educazione Sanitaria che mi incuriosì. Era un po’ datato con i fogli gialli e cominciai a leggerlo. Gli argomenti basati su Nozioni di Igiene, cenni di Epidemiologia e Prevenzione mi incuriosirono. Così capì che volevo specializzarmi per aiutare le persone a non ammalarsi e a prendersi cura di sé stessi attraverso l’adozione di sani comportamenti benefici per la propria salute. Dopo tanti anni è ancora questo che faccio, mi occupo principalmente di “Prevenzione e Promozione della Salute” all’interno del Servizio di Igiene Pubblica (SISP) del Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma 4.
2. Tra i vari progetti a cui hai lavorato, qual è quello a cui sei più affezionata e per quale motivo ti sta così a cuore?
Ho avuto l’opportunità di svolgere la professione di Assistente Sanitaria in diverse aree e le principali sono state: la Direzione Sanitaria Ospedaliera in cui come Coordinatrice mi sono occupata della Sorveglianza Igienico Sanitaria secondo i principi della Medicina del Lavoro. Inoltre, al fine di contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza mi sono dedicata anche all’elaborazione di Procedure Assistenziali (alcune pubblicate sul portale AGENAS).
Poi con l’avvio del Risk Management mi si è aperto un mondo. La sicurezza del paziente era una priorità e condividere le esperienze e implementare le Raccomandazioni Ministeriali partecipando al tavolo tecnico Regionale mi faceva sentire importante e motivata. Soprattutto, perché ero l’unica Assistente Sanitaria in un contesto di professionisti per la maggior parte medica. (Insomma dicevano che ero una mosca bianca).
Poi nel 2018 inizio a collaborare con i PRP (Piani Regionali di Prevenzione) e come Referente Regionale di un progetto denominato “Salute in Azienda” avevo il compito di entrare nel mondo delle imprese locali del territorio e fornire loro gli strumenti per la tutela della salute dei lavoratori. La cooperazione con i Medici Competenti, con i Responsabili della Sicurezza, e i Datori di Lavoro ha fatto sì che ben 18 aziende hanno aderito al progetto e con l’elaborazione di Policy di Salute per i propri lavoratori sono entrate a far parte del programma “Aziende che promuovono salute”. Inoltre questo ha permesso loro di procurarsi anche un valido contributo nell’ambito della tanto ambita Qualità Aziendale.
Attualmente lavoro al SISP e sono Referente Regionale di un nuovo progetto PRP – PP02 “Comunità Attive” e devo dire che è quello che mi sta più a cuore perché dopo gli effetti della pandemia le persone hanno bisogno di ritrovarsi, migliorare le relazioni sociali, muoversi di più e a combattere la sedentarietà. Dopo campagne di sensibilizzazione, in accordo con i Comuni, Associazioni Sportive, Centri Sociali e Medici Curanti, con lo slogan “Il Movimento è Salute”, abbiamo strutturato un Gruppo di Cammino e inserito ad oggi circa 170 persone in un “Percorso di Salute” promosso da un progetto aziendale per essere seguite e monitorate nel tempo da un apposito team dedicato. Praticamente dopo una prima di valutazione vengono identificati quali sono gli esercizi fisici più adeguati alla persona poi con appuntamenti settimanali si cammina insieme all’aperto nelle aree verdi e si fa attività motoria. Questa attività oltre ad essere molto aggregante incide positivamente sul benessere psico-fisico e relazionale delle persone di ogni età e sta avendo un enorme successo a livello locale e regionale tanto che stiamo lavorando per estendere il progetto in altri comuni.
3. Ci sono momenti particolari che ti hanno fatto amare ancora di più la tua professione?
Si, quando vedo realizzate le mie proposte di lavoro e nonostante l’impegno, riuscire a portarle a termine con successo. Questo genera motivazione, inclusività e fiducia verso se stessi.
4. Qual è l’aspetto del tuo lavoro che trovi più appassionante e gratificante?
Tutte le esperienze lavorative mi hanno dato qualcosa di positivo perché mi hanno permesso di perfezionarmi nel corso del tempo. L’aspetto che trovo più appassionante e gratificante è quello di avere la possibilità di mettere in atto la creatività e quando viene apprezzato dagli altri il lavoro svolto.
5. Ci sono momenti particolari che ti hanno fatto amare ancora di più la tua professione?
Premetto che la progressione di carriera, anche se ho avuto la possibilità di essere una PO (Posizione Organizzativa) non mi ha fatto amare di più la mia professione anzi, l’ho identificata solo una opportunità di crescita professionale. Quello che mi soddisfa di più invece, sono quei momenti in cui le relazioni con i colleghi nella progettazione e condivisione dei piani di lavoro, ti danno la percezione che il tuo lavoro sia utile e importante. È come sentirsi in una squadra e questo rende tutto più divertente.
6. Infine, quali consigli daresti a chi è interessato a intraprendere questa professione? Ci sono competenze o esperienze che ritieni fondamentali per essere un buon Assistente Sanitario?
Ogni sede di lavoro rappresenta un contesto opportunistico per la Promozione della Salute. In particolare attraverso le strategie di Prevenzione si possono mettere in atto molti interventi sia nel settore pubblico che privato. Le attività previste per “la Prevenzione e Promozione della Salute” sono ormai documentate scientificamente con tanti modelli di approccio che possono essere sfruttati per interventi mirati su una popolazione da 0 a 100 anni. Iniziando per esempio dalle Scuole Primarie con progetti di Educazione Sanitaria, negli ambienti di lavoro per tutelare la Salute dei Lavoratori, in contesti sociali e di volontariato per Promuovere stili di vita sani come strumenti di prevenzione per le malattie cronico degenerative. Inoltre, organizzare eventi/convegni/seminari di Promozione della Salute, rappresentano occasioni uniche per aumentare la consapevolezza nella popolazione che la salute dipende anche dal noi, adottando uno stile di vita sano e attivo.
Un consiglio che posso dare alle colleghe è quello di non avere timore a far riconoscere il proprio ruolo, in un gruppo di lavoro le esperienze condivise fanno crescere. Acquisire fiducia e sicurezza in sé stessi permette di avere le capacità e competenze specifiche per affrontare tutte le opportunità. Essere determinati per superare gli ostacoli, specialmente nell’ambiente di lavoro è indispensabile in quanto tutte le occasioni sono importanti per riferire le proprie idee e opinioni. L’Assistente Sanitario nasce come promotore della salute e può dare il suo valido contributo a tutta la popolazione e in qualunque contesto lavorativo ma, non bisogna aspettare che gli altri ti chiedano cosa fare e come fare, a volte bisogna uscire dagli schemi ed essere propositivi per inseguire l’obiettivo prefissato.
Grazie dell’opportunità