Libera professione, l’Ordine Tsrm Pstrp di Roma scrive alle Asl: «Senza regolamento aziendale diritto ci è precluso, guardare al modello della Regione Toscana»

Libera professione, l’Ordine Tsrm Pstrp di Roma scrive alle Asl: «Senza regolamento aziendale diritto ci è precluso, guardare al modello della Regione Toscana»

L’Ordine TSRM e PSTRP di Roma e provincia prende carta e penna e scrive alle aziende sanitarie del territorio per sollecitare a definire un apposito regolamento aziendale, che orienti e definisca in via preventiva quali sono i criteri per l’autorizzazione o il diniego allo svolgimento di altra attività lavorativa e faciliti la possibilità per il professionista di ottenere l’incarico libero professionale.

«La decisione del Governo di aprire alla libera professione per i professionisti del Comparto – spiega Andrea Lenza, presidente dell’Ordine - è un passo molto importante atteso da anni. Ora bisogna rendere effettiva questa possibilità per valorizzare al meglio le competenze professionali che esistono nel comparto. L’iniziativa dell’Ordine intende fornire un supporto amministrativo e tecnico che possa agevolare una regolamentazione chiara e trasparente di questa procedura».

Nonostante l'art 13 del Decreto legge 34/2023 consenta ai professionisti sanitari del comparto sanità la possibilità, fino 31 dicembre 2025, di svolgere incarichi libero professionali al di fuori dell’orario di servizio, l’effettività dell’esercizio libero professionale risulta ancora complesso.

«Troppo spesso i nostri iscritti –continua Lenza – non sanno come fare ad ottenere dalla propria azienda il modulo di autorizzazione per prestare le ore aggiuntive previste dal Decreto legge 34/2023. Vogliamo che questo diritto, seppure con le limitazioni stabilite dal decreto Bollette, sia reso effettivo. A volte accade che il diniego delle aziende venga motivato in modo generico in riferimento all’esistenza di situazioni di criticità connesse al superamento dei tempi di attesa e di erogazione delle prestazioni all’utenza fissati dalla Regione, eventualità che contrasta con le Linee Guida della Conferenza delle Regioni del 12 luglio 2023».

«Un esempio da seguire è quello della Regione Toscana che ha predisposto un modello di regolamento aziendale che può tornare utile anche per le aziende sanitarie di Roma e del Lazio. Nelle Linee guida sono indicate le condizioni per il rilascio dell’autorizzazione, anche in rapporto alle fattispecie di incompatibilità, e il procedimento autorizzativo nel suo complesso. Lo invieremo alle aziende, in pieno spirito di collaborazione, nella speranza che possa aiutare a risolvere questo problema» conclude il presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP.