L’impatto del lockdown su bambini e adolescenti: il ruolo dei TNPEE e il loro “occhio attento anche all'invisibile”

L’impatto del lockdown su bambini e adolescenti: il ruolo dei TNPEE e il loro “occhio attento anche all'invisibile”

In Italia i contagi riferiti ai bambini sono circa lo 0.05% del totale. Ma l’impatto del “lockdown” sulle situazioni di fragilità può essere stato importante. La CdA dei TNPEE ha sollecitato la Regione Lazio a garantire ai minori non piani provvisori, ma progetti di vita fatti di esperienze significative, che sappiano cioè tenere conto delle complessità e delle differenze di ciascuno.

Gli attuali dati elaborati dall'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), relativi alla pandemia da SARS-CoV 2, confermano quanto da sempre sostenuto dagli esperti: la popolazione pediatrica risulta meno colpita dal virus, con dati di prevalenza pari al 2,1% di tutti i confermati dai test di laboratorio. In Italia, in particolare, i contagi riferiti ai bambini sono circa lo 0.05% del totale, senza decessi registrati tra 0 e 19 anni. 

Nonostante alcuni paesi europei abbiano recentemente segnalato un aumento dei ricoveri pediatrici in terapia intensiva per quadri complessi di SARS-COV-2 associati a sindromi infiammatorie multisistemiche, la comunità scientifica ribadisce che la pandemia non interessa l'età pediatrica. 

A fronte di dati così positivi però, non dobbiamo dimenticarci che i bambini sono stati fin da subito fonte di grande preoccupazione perché vettori per la diffusione del virus agli adulti e in particolare alle persone anziane. È questo il motivo per cui da subito la totalità delle restrizioni ha interessato senza alcuna esclusione le attività educative e ricreative per l'infanzia e l'adolescenza. 

Ma con quali effetti?

 

LE CONSEGUENZE VISIBILI

Certamente è evidente a tutti che le misure restrittive di questi mesi hanno limitato le fondamentali esperienze di vita quotidiana: la relazione con l'altro, il movimento, il gioco e quindi l'apprendimento. Tuttavia, forse pochi sanno che in età evolutiva il corpo che si muove nello spazio crea continue occasioni di apprendimento, grazie all'interazione spontanea che si realizza con gli oggetti e le persone. 

In quest'ottica, appare chiaro l'impatto che può aver giocato l'ambiente domestico in questi mesi. Ambiente al quale sono stati delegati i contenuti scolastici, ma è anche stato affidato tutto il bagaglio di esperienze affettivo-relazionali, con il solo sostegno della tecnologia e della capacità di riadattamento dei ruoli genitoriali all'interno del nucleo familiare. I caregivers sono infatti diventati educatori, insegnanti, istruttori e compagni di gioco esclusivi, ovvero: unica possibilità di esperienza, relazione e apprendimento. Tutto questo ci sembra faticoso pensato in un ambiente funzionale, immaginiamo allora l'impatto che può aver avuto questo “tempo sospeso” in tutte le situazioni di fragilità.  

 

L'ATTENZIONE ALL'INVISIBILE

Se queste sono le conseguenze più immediate e visibili, i professionisti del settore sanitario per l'età evolutiva, tra cui certamente noi TNPEE, non si sono dimenticati di avere un occhio attento anche all'invisibile.

Sì, perché questo “nemico”, di cui parliamo spesso ai bambini, ci ha isolati dagli affetti e dalle esperienze di vita, ma non dalle notizie di morte e malattia che ogni giorno ancora entrano nelle case di tutte le famiglie, alimentando paure e pensieri negativi, spesso inespressi, impercettibili e talvolta scarsamente accolti o elaborati. Così, leggiamo spesso di bambini che faticano ad addormentarsi, che si risvegliano frequentemente, che giocano alla fine del mondo o a curare le bambole.

A questo invisibile si aggiungono inoltre gli ulteriori rischi di salute per tutti quelli che, tra bambini e adolescenti, presentano un disordine del neurosviluppo che li ha costretti ad una rimodulazione dei trattamenti riabilitativi in presenza, ma anche ad un'esposizione minore alle esperienze con i pari. 

 

DALLE CONSEGUENZE AI DIRITTI 

Nell'ottica di un rientro graduale alla vita di società, il Governo ha affidato alle singole Regioni l'elaborazione di piani per l'infanzia e l'adolescenza in grado di garantire al tempo stesso la ripresa delle attività e la piena tutela della salute, nonché la prevenzione dal rischio di contagio.  In questo modo vediamo ripristinare gradualmente i diritti dei minori sanciti dalla Costituzione.

Tuttavia, tutti noi specialisti dell'età pediatrica, guardiamo con apprensione questi piani regionali, in particolare nel Lazio e nel vasto territorio di Roma e provincia, in cui si avvicendano le più disparate realtà socio-economiche. Percorrendo in anticipo i tempi, abbiamo sollecitato la Regione a garantire ai minori non piani provvisori, ma progetti di vita fatti di esperienze significative, che sappiano cioè tenere conto delle complessità e delle differenze di ciascuno, e sappiano guardarle in un'ottica multidimensionale e nella loro prospettiva evolutiva. 

 

IL CONTRIBUTO DEL TNPEE NELLA PREVENZIONE

In relazione a tutte queste riflessioni, è fondamentale che nella programmazione delle prossime fasi siano identificati e integrati tutti i facilitatori in grado di sostenere i bambini e gli adolescenti nei processi adattivi ai nuovi contesti di vita. In particolare, è indispensabile che siano considerati tutti gli interventi preventivi primari e secondari e coinvolti tutti i professionisti in grado di assicurare sostegno attivo agli ambienti familiari ed educativi. 

Anche noi TNPEE, come riferito all'interno del DM n.56 del 1997 istitutivo della professione, concorriamo attivamente alla costruzione del processo di prevenzione in età evolutiva. Ma qual è il ruolo del TNPEE nella prevenzione? Il nostro contributo nell'area della prevenzione, in quanto specialisti dell'età evolutiva, risulta fondamentale e si declina attraverso varie proposte operative concrete.

Forniamo consulenze agli educatori nella fase di programmazione dei progetti rivolti all'infanzia e all'adolescenza, assicurando anche la presenza diretta nel contesto educativo. 

Progettiamo esperienze di apprendimento significative, in grado di promuovere il migliore adattamento possibile del bambino e del ragazzo ai contesti di vita quotidiana e di sostenere lo sviluppo integrato del profilo evolutivo globale, con particolare attenzione agli aspetti relazionali, cognitivi, comunicativi, motori. Inoltre, svolgiamo osservazioni sistematiche volte ad individuare precocemente eventuali situazioni di rischio evolutivo, fornendo un supporto concreto ai servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile, le cui liste di attesa risultano sovraccariche.

In qualità di professionisti dello sviluppo per l'età evolutiva, noi TNPEE rappresentiamo una risorsa sanitaria in grado di creare esperienze di vita significative ed occasioni di apprendimento, e di vigilare sul ritorno alla vita quotidiana dei tanti utenti del nostro territorio, fornendo un aiuto concreto al cittadino e al Sistema Sanitario Regionale.

Siamo quindi pronti, al fianco dei bambini, delle famiglie, delle reti educative, ed insieme a quanti come noi si occupano della Ri-abilitazione in età evolutiva, ad operare nel ruolo fondamentale di facilitatori dello sviluppo e di protezione da eventuali disarmonie.

 

CdA TNPEE Roma e Provincia